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Logo di Walmart

La Walmart Stores Inc, è una multinazionale americana, proprietaria dell'omonima catena di negozi al dettaglio Walmart, fondata da Sam Walton nel 1962. È il più grande rivenditore al dettaglio nel mondo, prima multinazionale al mondo nel 2010 per fatturato[1] e numero di dipendenti.

Oggi è la più grande catena operante nel canale della grande distribuzione organizzata.

Dopo la morte del fondatore, ora la multinazionale è di proprietà dei suoi eredi: il figlio Robson è anche l'attuale amministratore delegato e figura-chiave dell'azienda. Altri soci sono gli altri figli di Sam Walton: John T. Walton, Jim Walton, Alice Walton e la moglie del fondatore Helen Walton. Dopo la morte di John Walton gli è succeduta la moglie Christy Walton.

Critiche verso il sistema Walmart[]

Modello economico adottato[]

Template:F Negli Stati Uniti, e in altri paesi in cui Walmart si è diffuso, spesso vi sono state numerose proteste per il modo di operare della compagnia; proteste relative in particolare al suo impatto sull'economia locale, sull'uso della forza lavoro e sulla sua dannosità complessiva in ottica macroeconomica. Riassumendo molto, molto sinteticamente, Walmart (soprattutto negli ultimi anni) ha ottenuto il proprio successo commerciale sia tagliando le spese sulla forza lavoro attraverso l'impiego di operai non specializzati o part-time, e opponendosi ai sindacati tra i lavoratori, sia fornendo merce fabbricata in paesi con costi minori (Cina, Filippine ecc). In un'ottica macroeconomica, tale sistema non può che impoverire le nazioni in cui si stabilisce, danneggiando la base produttiva (cioè portando alla chiusura gli stabilimenti nazionali i quali producevano i beni a un prezzo non competitivo con quelli importati dall'estero) e, nel lungo periodo, diminuendo i salari medi e il tasso di occupazione in detti paesi (sempre secondo i critici). In effetti, tali critiche coincidono con quelle rivolte all'immagine più negativa della globalizzazione: lo sfruttamento contemporaneo dei paesi meno sviluppati, nei quali si può produrre a basso costo sottopagando i lavoratori, e dei paesi avanzati nei quali si è formata una classe di consumatori relativamente benestante la quale trova conveniente acquistare i beni importati; il tutto danneggiando sia i paesi produttori (i cui lavoratori rimangono sottopagati) sia i paesi importatori (la cui base produttiva viene danneggiata) a solo profitto delle aziende importatrici.

Ovviamente quanto scritto qui sopra e' solo una "campana"; una visione molto faziosa e di parte. Aprirsi alla globalizzazione infatti è una scelta in larga misura obbligata, e non certo una "colpa" da addebitare ad una determinata società. Tutti sanno che ormai quasi tutti i prodotti di base sono prodotti in paesi asiatici. La delocalizzazione, se da una parte "impoverisce" gli USA o l' Europa, d' altra parte arricchisce paesi che solo pochi decenni fa morivano letteralmente di fame. Quanto al fatto che entrare in conflitto coi sindacati significhi automaticamente avere "torto". la dice lunga sulla faziosità di chi ha scritto il paragrafo precedente. Non si capisce perché i sindacati debbano avere sempre ragione. Spesso i sindacati rappresentano una forza conservatrice e dittatoriale, che se garantisce eccessivamente certe categorie di lavoratori, d' altra parte ingessa il mercato e toglie la possibilità di lavorare a chi non è incluso nella casta dei lavoratori dipendenti ed iper-garantiti. Molti sono gli esempi di aziende danneggiate o distrutte dall' eccessivo strapotere sindacale. Il fatto di dar lavoro ad operai non specializzati o part-time viene spacciato come una colpa della società Walmart. Ma si può vedere anche come un merito. Altrimenti troppi lavoratori sarebbero senza lavoro, che rimarrebbe appannaggio di un gruppo di superspeciallizati inamovibili. In definitiva spacciare l' operato della Walmart come negativo e dannoso è una visione molto parziale. Può essere altrettanto (se non più) legittimamente definito positivo l' operato di una società che ha saputo adattatsi ai vincoli (ineludibili) della globalizzazione e del mercato per sopravvivere e avere successo. Se fosse fallita, pur rispettando i "dogmi" delle sinistre e dei noglobal, ciò non avrebbe avuto certo alcun effetto positivo nè a livello locale che globale.

Sfruttamento minorile[]

La Walmart è stata accusata di sfruttamento minorile. Bambini tra i 5 e i 12 anni vengono mandati nei campi a raccogliere mirtilli poiché hanno mani delicate per raccogliere il frutto senza rovinarlo[2].

Curiosità[]

Il Walmart è il locale dove si stabilisce per 6 settimane la protagonista del film Qui dove batte il cuore.

Note[]

  1. Template:Cita web
  2. Template:Cita web

Filmografia[]

Nella puntata 9 della stagione 8 del cartone animato South Park viene mostrato il Walmart e gli effetti che produce sui consumatori.

Collegamenti esterni[]

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