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L'Università degli Studi di Napoli Federico II è la principale istituzione accademica partenopea e una delle più importanti in Italia e nel continente[1]; celebre per essere la più antica università fondata attraverso un provvedimento statale è, quindi, la più antica università laica e statale del mondo[2][3][4].

Storia[]

Costituzione dell'Ateneo federiciano (o fridericiano)[]

L'Università degli Studi di Napoli fu fondata dall'imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia Federico II di Svevia il 5 giugno o il 5 luglio 1224 tramite una lettera circolare (generales licterae) inviata da Siracusa[5]. Poiché fu creata per volere stesso dell'imperatore, l'Università di Napoli è considerata in assoluto la prima università laica in Europa di tipo statale (non fondata, cioè, da corporazioni o associazioni di intellettuali, o di studenti ma in forza di un provvedimento sovrano).[4] Due furono i motivi principali che spinsero l'imperatore all'edificazione dello studium generale (il luogo del Regno di Sicilia in cui si studiavano tutte le discipline): in primo luogo la formazione esclusiva del personale amministrativo e burocratico della curia regis e quindi la preparazione dei giuristi che avrebbero aiutato il sovrano nella definizione dell'ordinamento statale e nell'esecuzione delle leggi; in secondo luogo agevolare i propri sudditi nella formazione culturale, evitando loro inutili e costosi viaggi all'estero. La scelta della sede cadde su Napoli per motivi non solo culturali (la città aveva una lunga tradizione in merito, legata alla figura di Virgilio, che viene richiamata esplicitamente in un documento dell'epoca) ma anche geografici ed economici (i traffici via mare, il clima mite e la posizione strategica all'interno del Regno furono, in un certo modo, determinanti)[6].

Gli inizi[]

Inizialmente gli studi furono indirizzati verso il diritto (fondamentale per la formazione dei giuristi), le arti liberali, la medicina e la teologia: quest'ultima, rispetto alle altre materie, venne insegnata presso sedi religiose, in particolare nel convento di San Domenico Maggiore, dove insegnò dal 1271 al 1274 Tommaso d'Aquino. Inoltre, durante il periodo angioino, l'Università di Napoli, a differenza delle altre, restò indipendente dal potere papale. Le prime difficoltà arrivarono con l'avvento del dominio aragonese nel 1443, che di fatto costrinsero l'ateneo ad una prima chiusura. L'Università fu riaperta nel 1465, a seguito di un'intesa tra re Ferdinando il Cattolico e papa Paolo II, salvo poi essere nuovamente chiusa nel 1490. Si dovette aspettare il 1507 affinché lo studium partenopeo riaprisse i battenti, ricominciando dal convento di San Domenico Maggiore, che ne fu la sede per tutto il Cinquecento. In seguito, nel 1616, fu realizzata la costruzione, ad opera dell'architetto Giulio Cesare Fontana e per ordine di Don Pedro Fernando de Castro, conte di Lemos e viceré di Napoli, del Palazzo degli Studi (ora sede del Museo Archeologico Nazionale di Napoli), ristrutturato appositamente per ospitare l'Università.

Dal XVII al XIX secolo[]

Durante il Seicento l'Università visse, al pari degli altri atenei europei, un lungo periodo di decadenza, cosicché a Napoli cominciarono a sorgere scuole private e collegi ecclesiastici, che a poco a poco si affiancarono ad essa togliendole spazio. Solo a partire dal Settecento, prima con gli Asburgo e poi con i Borbone, l'ateneo fridericiano ricevette una grande spinta in senso positivo da parte delle autorità; è in questo periodo che il filosofo Giambattista Vico insegnò nell'Università partenopea.

Era un momento di grande spinta all'innovazione dell'Università: a Napoli nacque nel 1735 la prima cattedra d'Astronomia (affidata a Pietro De Martino) in Italia e nel 1754 la prima cattedra di Economia del mondo (affidata ad Antonio Genovesi)[7]. Nel 1777 la sede fu trasferita al Convento del Salvatore, dove prima risiedeva il Collegio dei Gesuiti, in seguito alla dissoluzione e all'espulsione dell'ordine religioso per volere di re Carlo III di Borbone. Per tutta la seconda metà del XVIII secolo, l'ateneo divenne il fulcro della cultura del regno borbonico, anche perché vi furono molti docenti (tra cui Antonio Genovesi) che vissero appieno nell'ambiente illuministico. Da lì partì quel movimento di intellettuali che diede vita ai moti del 1799 e alla (breve) esistenza della Repubblica Partenopea. Anche durante il decennio francese ci furono opere di modernizzazione in campo culturale, come l' istituzione della prima cattedra italiana di Zoologia.[8][9] Nonostante ciò, le scuole private ritornarono in auge, divenendo la struttura portante dell'istruzione nell'Italia meridionale dalla Restaurazione sino all'Unità d'Italia.

File:Federico II Napoli giurisprudenza (panoramica).jpg

Sede centrale della facoltà di giurisprudenza in Corso Umberto I

Per tale motivo, l'Università di Napoli subì delle gravi conseguenze nel momento in cui, dopo la nascita del Regno d'Italia, dovette uniformarsi alla legge Casati, rivelando forti disparità rispetto alle altre sedi italiane, proprio a causa della numerosità di istituti privati concorrenti. Per merito di leggi specifiche, volte a standardizzare le Università italiane, come il decreto legge del 30 maggio 1875 (emanato da Ruggiero Bonghi) e il Regolamento del 1876 (emanato da Michele Coppino), l'ateneo partenopeo riuscì ad abbattere tali diversità, già evidenziate nel 1860 dal direttore generale della Pubblica Istruzione Francesco de Sanctis, che contribuì energicamente al suo ammodernamento. Nel 1884, dopo una violenta epidemia di colera e rendendosi conto che la struttura del Convento del Salvatore era ormai inadeguata, l'Università fu spostata, grazie ad iniziative di rinnovamento urbano, nella nuova sede di Corso Umberto I, dove tuttora risiede.

XX secolo[]

A cavallo tra Ottocento e Novecento il prestigio dell'Università di Napoli aumentò, in particolare in ambito scientifico, mentre in quello giuridico ebbe dei grossi limiti, poi superati grazie alla legge Gentile, che modificò alla radice l'intera struttura scolastica italiana. Nel campo della genetica fu pioniera, con la nascita della prima cattedra in Italia[10]. Nuove difficoltà di carattere edilizio ed organizzativo afflissero l'ateneo sia durante il ventennio fascista sia durante la Seconda guerra mondiale, in cui l'Università fu colpita violentemente da un incendio appiccato dalle truppe tedesche il 12 settembre 1943.
Nel dopoguerra, in seguito all'evoluzione moderna del modello universitario in generale, l'Università degli Studi di Napoli divenne il secondo ateneo più importante d'Italia per numero di iscritti, secondo soltanto alla Sapienza di Roma. Il 7 settembre 1987 assunse l'attuale denominazione, con l'aggiunta del nome del fondatore, in previsione dell'istituzione, nel 1991, per suo scorporo, della Seconda Università di Napoli. Nel 1992 venne istituito il Centro Musei Scienze Naturali costituito dai musei di zoologia, paleontologia, mineralogia e antropologia. Nel 2011 viene inaugurato il telescopio de Ritis del dipartimento di Scienze Fisiche che entrerà a formare l'osservatorio omonimo[11].

Dipartimenti[]

  • Agricoltura
  • Architettura
  • Biotecnologia
  • Economia
  • Ingegneria
  • Legge
  • Lingue e Letteratura
  • Matematica, Fisica e Scienze Naturali
  • Medicina
  • Farmacia
  • Scienze Politiche
  • Sociologia
  • Medicina Veterinaria

Personalità che hanno studiato o insegnato alla Federico II[]

  • Nicola Abbagnano, filosofo
  • Giuseppe Abbamonte, giurista ed esperto di diritto amministrativo
  • Filippo Abignente, politico e deputato del Regno d'Italia
  • Giovanni Abignente, giurista, politico ed accademico
  • Antonio Aliotta, illustre filosofo cui è intitolato il Dipartimento di Filosofia
  • Giovanni Amelino-Camelia, fisico
  • Francesco Amirante, giurista ed ex Presidente della Corte Costituzionale
  • Tommaso d'Aquino, santo della Chiesa Cattolica e teologo
  • Vincenzo Arangio-Ruiz, illustre romanista
  • Renzo Arbore, showman
  • Giorgio Arcoleo, giurista e politico
  • Gaetano Arfé, politico, giornalista e storico
  • Agostino Ariani, matematico
  • Francesco Arnaldi, latinista e filologo
  • Girolamo Arnaldi, storico
  • Giovanni Astarita, ingegnere chimico
  • Terrisio d'Atina, maestro dictaminale di età federiciana
  • Andrea Avellino, presbitero, religioso e santo
  • Antonio Barone, figura di riferimento della superconduttività italiana, primo occidentale a ricevere il titolo di “Dottore delle Scienze Fisiche e Matematiche" da parte dell'URSS e relatore sull'effetto Josephon scelto dalla fondazione Nobel.[12]
  • Vincenzo Barone, chimico attivo nel campo della chimica teorica e computazionale, per il triennio 2011-2013 presiede la Società Chimica Italiana (SCI);
  • Salvatore Battaglia, storico e filologo delle letterature romanze
  • Andrea Belli, giurista e letterato
  • Eugenio Bennato, cantautore
  • Leonardo Bianchi, neurologo, psichiatra e politico
  • Lodovico Bianchini, economista, storico, politico ed avvocato
  • Vitangelo Bisceglia, filosofo e botanico
  • Giovanni Bosco, giornalista e scrittore
  • Filippo Bottazzi, fisiologo
  • Giordano Bruno, filosofo
  • Giuseppe Cacciatore, filosofo e storico della filosofia
  • Renato Caccioppoli, illustre matematico al quale è intitolato il Dipartimento di Matematica e Applicazioni
  • Federico Cafiero, matematico
  • Eduardo Caianiello, fisico
  • Cosimo Campanelli, filosofo
  • Marcello Canino, ingegnere ed architetto
  • Niccolò Capasso, poeta, teologo, letterato e giureconsulto
  • Giuseppe Capocasale, abate e filosofo
  • Giuseppe Capograssi, filosofo del diritto
  • Antonio Cardarelli, medico e senatore del Regno d'Italia
  • Francesco Paolo Casavola, giurista ed ex presidente della Corte Costituzionale
  • Leopoldo Cassese, storico ed archivista
  • Pietro Castellino, medico
  • Aniello Cimitile, ingegnere, rettore, politico
  • Domenico Cirillo, medico, botanico e patriota della Repubblica partenopea
  • Carlo Cocchia, architetto e pittore
  • Enrico Cocchia, latinista, rettore, senatore del Regno
  • Gaspare Colosimo, avvocato, politico e filantropo
  • Benedetto Conforti, giurista e magistrato
  • Giancarlo Coraggio, magistrato e Presidente del Consiglio di Stato
  • Paolo Corradini, chimico, membro dell'Accademia dei Lincei e stretto collaboratore del premio Nobel Giulio Natta
  • Ermanno Corsi, giornalista
  • Luigi Cosenza, ingegnere, architetto e urbanista
  • Domenico Cotugno, medico
  • Samantha Cristoforetti, astronauta
  • Benedetto Croce, filosofo, storico e critico letterario
  • Bartolomeo da Bisenti, scienziato e medico
  • Andrea Dalia, giurista
  • Nicolò d’Alfonso, filosofo, pedagogista e medico
  • Giovanni D'Andrea, economista e politico
  • Giuseppe de Blasiis, storico
  • Enzo Decaro, attore, regista, sceneggiatore
  • Emanuele De Cillis, agronomo, professore emerito, senatore dell'Italia fascista, Preside della Facoltà di Agraria[13]
  • Luciano De Crescenzo, ingegnere, scrittore, divulgatore, attore, regista, sceneggiatore
  • Renato De Fusco, storico dell'architettura
  • Ferrante de Gemmis, filosofo e letterato
  • Giuseppe de Gemmis, Presidente della Regia Camera della Sommaria
  • Biagio de Giovanni, filosofo, politico, rettore
  • Derrick de Kerckhove, sociologo
  • Salvatore D'Elia, latinista e storico
  • Stefano Delle Chiaje, medico e naturalista
  • Luigi De Magistris, magistrato, europarlamentare, sindaco di Napoli dal 2011
  • Alfredo De Marsico, avvocato e uomo politico
  • Ernesto de Martino, antropologo, musicologo ed etnomusicologo
  • Francesco De Martino, eminente giurista, intellettuale e uomo politico
  • Fabrizio de Miranda, ingegnere, progettista di ponti e strutture
  • Enrico De Nicola, primo Presidente della Repubblica Italiana
  • Franco Di Mare, giornalista
  • Antonino Drago, fisico
  • Antonio Ereditato, fisico
  • Guido Fabiani, rettore dell'Università degli Studi Roma Tre
  • Bruno Fadini, ingegnere, docente
  • Nicola Fergola, matematico italiano
  • Giuseppe Ferrari, filosofo e storico (professore onorario)
  • Filadelfo Fichera, ingegnere e architetto
  • Gaetano Filangieri, giurista e pensatore
  • Stefania Filo Speziale, architetto
  • Giustino Fortunato, storico e meridionalista
  • Luigi Maria Foschini, giurista e senatore del Regno d'Italia
  • Onofrio Fragnito, medico e professore universitario
  • Vincenzo Franciosi, ingegnere e professore di Scienza delle Costruzioni
  • Nicola Fusco, matematico
  • Giuseppe Galasso, storico
  • Marco Galdi, latinista
  • Vincenzo Galiani, patriota e rivoluzionario
  • Adriano Galli, ingegnere
  • Pasquale Galluppi, filosofo, docente
  • Guglielmo Gasparrini, botanico
  • Antonio Genovesi, scrittore di filosofia ed economia politica
  • Elio Giangreco, ingegnere e professore di Tecnica delle Costruzioni
  • Pietro Giannone, filosofo, storico e giurista
  • Marcello Gigante, grecista e papirologo
  • Giacinto Gimma, abate e critico letterario
  • Francesco Giordani, chimico
  • Louis Godart, archeologo e filologo
  • Franzo Grande Stevens, avvocato
  • Andrea Graziosi, storico
  • Mario Greco, magistrato e politico
  • Antonio Guarino, giurista, magistrato, avvocato e professore di diritto
  • Michele Guerrisi, scultore
  • Giovanni Gussone, botanico
  • Giulio Iasolino, medico. Studente e poi professore.
  • Paolo Emilio Imbriani, letterato, umanista e poeta
  • Ferdinando Imposimato, avvocato penalista e giudice onorario della Corte di Cassazione
  • Gianfilippo Ingrassia, professore di medicina e scopritore della staffa dell'orecchio
  • Nunziante Ippolito, medico
  • Antonio Labriola, filosofo
  • Marcello La Greca, entomologo
  • Giovanni Leone, avvocato penalista, docente, politico ed ex presidente della Repubblica
  • Mimmo Liguoro, giornalista
  • Carminantonio Lippi, mineralogista, geologo e vulcanologo italiano
  • Sant'Alfonso Maria de' Liguori, dottore della Chiesa
  • Ettore Lo Gatto, pioniere della slavistica in Italia
  • Bartolo Longo, fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei
  • Paolo Maddalena, giurista, magistrato ed attuale vicepresidente della Corte Costituzionale
  • Amedeo Maiuri, archeologo, soprintendente alle Antichità di Napoli e del Mezzogiorno
  • Ettore Majorana, fisico
  • Tommaso Malerba, architetto, ingegnere e accademico
  • Antonio Manganelli, Capo della polizia
  • Giovanni Manna, giurista e politico
  • Roberto Marcolongo, matematico italiano, noto per le sue ricerche di meccanica e di storia della scienza
  • Luigi Mascilli Migliorini, storico
  • Aldo Masullo, filosofo e politico
  • Walter Maturi, storico ed accademico
  • Eugenio Mazzarella, filosofo e politico
  • Gerardo Mazziotti, architetto
  • Gioacchino Luigi Mellucci, ingegnere, architetto e docente di matematica
  • Giuseppe Mercalli, geologo
  • Antonio Miglietta, medico e fisiologo
  • Giuseppe Mingione, matematico
  • Carlo Miranda, matematico
  • Vincenzo Monaldi, medico, fisiologo. Fu il primo ministro della Salute.
  • Giuseppe Moscati, medico, canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1987
  • Ruggero Moscati, storico
  • Alessandra Mussolini, politica
  • Claudio Napoleoni, economista
  • Giorgio Napolitano, attuale Presidente della Repubblica Italiana
  • Luigi Napolitano, illustre ingegnere al quale è dedicato l'ex Dipartimento di Scienza ed Ingegneria dello Spazio; è in corso un dibattito per dedicargli la Facoltà di Ingegneria
  • Luigi Di Maio, attuale vicepresidente della Camera di Deputati
  • Luigi Nicolais, ingegnere chimica, ex ministro della Funzione Pubblica e dell'Innovazione e presidente del CNR
  • Agostino Nifo, filosofo
  • Giovanni Ninni, chirurgo
  • Federico Nitti, farmacologo
  • Francesco Saverio Nitti, economista, politico, giornalista, meridionalista e antifascista italiano
  • Umberto Nobile, aviatore e trasvolatore, del quale è presente un busto presso la Facoltà di Ingegneria a piazzale Tecchio
  • Stefano Paciello, architetto
  • Francesco Mario Pagano, giurista e politico
  • Giovanni Paladino, fisiologo
  • Luigi Palmieri, fisico e inventore del sismografo elettromagnetico
  • Roberto Pane, architetto
  • Raffaele Paolucci, chirurgo, politico e militare
  • Luca Parmitano, astronauta e militare
  • Valeria Parrella, scrittrice
  • Filippo Patroni Griffi, magistrato, giurista, ministro
  • Federico Persico, giurista e poeta
  • Enrico Pessina, giurista
  • Vincenzo Petagna, botanico, medico ed entomologo
  • Biagio Petrocelli, insigne giurista
  • Mauro Picone, matematico (maestro di Caccioppoli)
  • Pietro Piovani, filosofo
  • Raffaele Piria, chimico e medico
  • Ernesto Pontieri, storico
  • Camillo Porzio, avvocato e storico
  • Giovanni Porzio, politico, Costituente, tra i più celebri avvocati di tutti i tempi
  • Simone Porzio, medico e filosofo
  • Alessandro Preziosi, attore
  • Enrico Pugliese, sociologo
  • Giorgio Punzo, filosofo e naturalista
  • Ramiro Rampinelli, matematico
  • Antonio Ranieri, patriota e scrittore
  • Emanuele Riverso, filosofo
  • Nicola Romeo, ingegnere fondatore dell'Alfa Romeo
  • Federico Rossi, presidente del CNR
  • Antonio Ruberti, politico ed ingegnere
  • Giovanni Russo Spena, politico
  • Vincenzio Russo, patriota e politico
  • Vincenzo Salemme, attore e regista
  • Giuseppe Salvia, direttore del carcere di Poggioreale ucciso dalla camorra
  • Gennaro Sangiuliano, giornalista e scrittore
  • Roberto Saviano, giornalista e scrittore, laureato in filosofia
  • Carlo Sbordone, matematico
  • Giovanni Scarale, poeta, scrittore e politico
  • Michelangelo Schipa, scrittore e storico
  • Alfonso Scognamiglio, nematologo
  • Francesco Serao, medico, fisico e geologo
  • Alessio Simmaco Mazzocchi, presbitero, filologo, biblista, archeologo
  • Bertrando Spaventa, filosofo
  • Pietro Summonte, umanista
  • Carlo Maria Tallarigo, letterato italiano
  • Giuseppe Tallini, matematico
  • Michele Tenore, botanico
  • Giuseppe Tesauro, giurista, ex Presidente dell'Antitrust ed attualmente giudice costituzionale
  • Fulvio Tessitore, filosofo e storico della filosofia, politico, ex rettore dell'Università stessa
  • Vincenzo Tiberio, medico. Il primo a studiare il potere battericida delle muffe
  • Giuseppe Toffanin, storico e critico della letteratura
  • Guido Trombetti, matematico ed ingegnere, ex rettore dell'Università stessa, nonché ex presidente della CRUI
  • Salvatore Venuta, biologo ed oncologo, rettore e fondatore dell 'Università "Magna Graecia" di Catanzaro
  • Giambattista Vico, filosofo e giurista
  • Vincenzo Vitiello, filosofo
  • Benedetto Vulpes, medico
  • Ortensio Zecchino, giurista e politico
  • Bonaventura Zumbini, professore di letteratura italiana (1878), rettore dal 1881

Lauree honoris causa[]

  • Richard Meier (architetto) laurea in Architettura nel 1991
  • Louis Ignarro laurea in Medicina e Chirurgia nel 1999
  • John Nash (matematico) laurea in Economia e Commercio nel 2003
  • Piero Ferrari laurea in Ingegneria Aerospaziale 2004
  • Alvaro Siza (architetto) laurea in Architettura nel 2004
  • Howard R. Morris laurea in Scienze Biotecnologiche nel 2005
  • Riccardo Muti laurea in Lettere Moderne nel 2005
  • Mimmo Jodice laurea in Architettura nel 2006
  • James Earl Mickle laurea in Scienze Naturali nel 2006
  • Claus Ernst Rolfs laurea in Fisica nel 2006
  • Rita Rossi Colwell laurea in Biotecnologie nel 2006
  • Umberto Veronesi laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie nel 2006
  • Steven W.J. Lamberts (neuroendocrinologo) laurea in Medicina e Chirurgia nel 2007
  • Ilan Chet (President of the Weizmann Istitute, Israel) in Scienze Agrarie nel 2008
  • Julia Aguiar (suora francescana missionaria) laurea in medicina nel 2009
  • Robert John Bodnar laurea in Geologia nel 2010
  • Lilia Alberghina laurea in Biotecnologie Molecolari e Industriali nel 2012

Note[]

  1. Template:En CHE ExcellenceRanking 2010 Die Zeit
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  4. 4,0 4,1 Template:Cita libro
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  6. Template:Cita.
  7. I Primati del Regno delle Due Sicilie
  8. http://www.dsb.unina.it/sezioni/zoologia_info.html
  9. http://archivio.denaro.it/VisArticolo.aspx/VisArticolo.aspx?IdArt=477835&KeyW=inserto
  10. Napoli e la genetica celebrano le nozze d’oro nel segno delle staminali
  11. container
  12. News - Dettagli Notizia
  13. Template:Cita web

Bibliografia[]

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Collegamenti esterni[]

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