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La permacultura è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali.
Il metodo della permacultura è stato sviluppato a partire dagli anni '70 da Bill Mollison e David Holmgren attingendo da varie aree quali architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia.

E.V.A

Un quartiere dell'Olanda, zona parzialmente pubblica, nel quale sono stati applicati i principi della permacultura

Il termine "permacultura" deriva dall'inglese permaculture, una contrazione sia di permanent agricolture sia di permanent culture dal momento che, secondo il coniatore del termine Bill Mollison: "una cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile ed un'etica dell'uso della terra"[1].

Forestgarden2

Un esempio di foresta alimentare


Storia[]

Influenze[]

Il concetto di Permanent Agricolture fu coniato nel 1911 da Franklin Hiram King nel suo libro Farmers of Forty Centuries: Or Permanent Agriculture in China, Korea and Japan. Qui Hiram lo definisce come un sistema agricolo che si può sostenere per un tempo illimitato.
Altri fattori che influenzarono la stesura del primo modello teorico della permacultura furono i lavori di Stewart Brand sui sistemi, l'esperienza dell'agricoltore Sepp Holzer, che per primo mise in pratica un metodo di agricoltura ecologica per coltivare in Australia ad alta quota (1000 – 1500 metri sul livello del mare) e l'esperienza del pioniere dei metodi di agricotura naturale Masanobu Fukuoka e il suo libro La rivoluzione del filo di paglia.[2]

Mollison e Holmgren[]

Bill Mollison 01

Bill Mollison nel 2008

A partire dal 1974 in Australia Bill Mollison e David Holmgren cominciarono a sviluppare un quadro di riferimento per un sistema agricolo sostenibile, incentrandolo su una policoltura a base di specie arboree perenni, arbusti, specie erbacee, funghi e sistemi radicali[3]. Oltre a questo il metodo si poneva come obiettivo il progettare insediamenti umani in modo da ridurre il lavoro necessario per mantenerli, la produzione di scarti e l'inquinamento e contemporaneamente preservare o incrementare naturalmente la fertilità dei terreni e la biodiversità del sistema.[4]
L'opera di Mollison e Holmgren era basata sui seguenti assunti:

  • Gli esseri umani sono soggetti alle stesse leggi scientifiche che governano tutto l'universo, inclusa l'evoluzione della vita.
  • Lo sfruttamento intensivo dei combustibili fossili è la causa principale dell'esplosione demografica e tecnologica nella società moderna.
  • La crisi ecologica globale è reale e di una magnitudo tale da poter attentare alla stessa salute e sopravvivenza della popolazione mondiale.
  • L'impatto dell'attuale e futura attività industriale avrà ripercussioni sulla biodiversità molto maggiori di quelle portate dai cambiamenti che sono avvenuti nelle ultime centinaia di anni.
  • Nonostante l'imprevedibilità del futuro, l'esaurimento dei combustibili fossili porterà un ritorno alla progettazione di sistemi su modello naturale o pre-industriale.

Il lavoro culminò nel 1978 con la pubblicazione di Permaculture One. Nel 1979 Mollison pubblicò Permaculture Two, con il quale ampliava ulteriormente il metodo comprendendo la progettazione di intere comunità.
Quello che infatti contraddistingueva il lavoro di Mollison e Holmgren dalle altre proposte di metodi agricoli alternativi era l'enfasi sull'integrazione con tutti componenti di un insediamento umano: costruzione di edifici, pianificazione del sito, gestione delle acque e dell'energia e gestione della comunità si fondevano con la coltivazione di piante per cibo o altre materie prime[5].

Stato attuale[]

Il metodo della permacultura si è diffuso in tutto il mondo a partire dagli anni '80.
Ad oggi esiste più di una dozzina di libri e manuali che trattano di permacultura sulla base dell lavoro originale di Mollison e Holmgren. Nonostante questo, non ci sono mai state sostanziali aggiunte o variazioni al metodo sviluppato alla fine degli anni '70.
Nel 2002 si stima che siano state formate alla progettazione in permacultura oltre 100000 persone in tutto il mondo. La formazione prevede generalmente un corso intensivo teorico/pratico di due settimane dove, oltre ai fondamenti comuni del metodo, vengono insegnate le tecniche più adatte agli ecosistemi locali[6].
Nonostante questo la permacultura fatica ancora ad avere una diffusione di massa. Holmgren afferma che i motivi sono principalmente da ricercarsi nel prevalere di una cultura scientifica del riduzionismo, e quindi un approccio cauto se non ostile a metodi di natura più olistica, nel dominio di una cultura del consumismo creata da una visione puramente economica della salute e del progresso e la paura da parte delle autorità politiche globali e locali di perdere la loro influenza e potere se la popolazione seguisse pratiche volte all'autosufficienza e all'autonomia locale.[7]
La permacultura è stata la base su cui nei prima anni del 2000 Rob Hopkins ha basato il concetto di città di transizione.

Etica[]

Tutti i progetti di permacultura differiscono nelle tecniche adottate ma hanno in comune una base etica e delle linee guida comuni.

  • Cura della terra, ovvero riconoscere il valore dei sistemi naturali nella loro complessità. Gli interventi umani saranno quindi volti a non danneggiare o ripristinare gli equilibri ambientali. Secondo Holmgren il miglior modo per prendersi cura della terra è ridurre i propri consumi.
  • Cura degli esseri umani, anche se rappresentano una minima parte nella totalità dei sistemi viventi. Viene valutato di fondamentale importanza soddisfare bisogni fondamentali quali cibo, abitazione, istruzione, lavoro soddisfacente e rapporti sociali senza ricorso a pratiche distruttive su larga scala.
  • Limitando il consumo ai bisogni fondamentali è possibile condividere le risorse in eccesso in modo equo con tutti.

Principi[]

David Holmgren sintetizza i principi alla base della permacultura in dodici punti.[8]

  1. Osservazione Osservare il paesaggio e i processi naturali che lo trasformano è fondamentale per ottimizzare l'efficienza di un intervento umano e minimizzare l'uso di risorse non rinnovabili e tecnologia.
  2. Energia Progettare per sfruttare il più possibile i cicli energetici naturali e quindi minimizzare l'apporto di energia esterna.
  3. Assicurare una Resa Assicurarsi che ogni elemento del progetto porti una ricompensa utile.
  4. Autoregolazione e riscontri Applicare l'autolimitazione alla crescita ed evitare comportamenti che generano riscontri negativi per mantenere in equilibrio il sistema.
  5. Risorse e servizi Gestite in modo le risorse che si rinnovano e rigenerano in modo continuo senza un apporto esterno in modo che assicurino una continua resa. Allo stesso modo valorizzare i cosiddetti servizi rinnovabili, ovvero i servizi apportati da piante, animali, suolo e acqua senza che questi siano consumati nel processo.
  6. Rifiuti Assicurarsi che i sistemi presenti nel progetto non producano niente che non sia utilizzabile e utile ad un altro sistema.
  7. Modelli Utilizzare soluzioni progettuali derivate da modelli osservati in natura.
  8. Integrazione Integrare ogni elemento progettuale all'interno del sistema in modo che si sostenga a vicenda con gli altri elementi. Come negli ecosistemi naturali le relazioni che regolano l'integrazione degli elementi possono essere di tipo predatorio, collaborativo, competitivo e simbiotico.
  9. Usare soluzioni piccole e lente Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere di quelli grossi e veloci, fanno un miglior uso delle risorse e producono in maniera più sostenibile.
  10. Diversità Valorizzare la diversità animale e vegetale. La diversità riduce i rischi derivanti dalla gran parte delle minacce: l'ammalarsi di una specie di pianta non è la fine del raccolto. Inoltre la diversità aiuta a beneficiare dell'unicità di ogni territorio.
  11. Effetto margine Progettare la manipolando le forme delle zone di confine in modo da sfruttarne il più possibile le caratteristiche: il limite tra due sistemi diversi è il posto dove accadono le cose più interessanti. Queste zone sono spesso le più produttive in quanto possono utilizzare le caratteristiche di sistemi diversi. Un esempio dello sfruttamento dei margini è rappresentato dal sistema di canali argini “chinampa”, utilizzato tradizionalemente in Messico e Tailandia.
  12. Uso dei cambiamenti Sfruttare i cambiamenti a proprio favore; questo presuppone l'osservare attentamente i segni che gli precedono e intervenire in tempo.

Progettazione[]

La progettazione di ambienti secondo i principi della permacultura è strettamente dipendente dalle caratteristiche del territorio. Nonostante quindi i modi d'intervento siano differenti caso per caso, si possono individuare delle linee guida comuni applicabili a tutti i progetti.

Aiuti alla progettazione[]

Zone[]

Per una pianificazione energetica efficiente, il paesaggio su cui si opera viene suddiviso in zone. Ad ogni zona è adibita una destinazione d'uso e una distanza dall'abitazione in base alla frequenza d'intervento umano.
Idealmente in permacultura si identificano le seguenti zone:

  • Zona 0 è il centro delle attività: la casa, la stalla o, su vasta scala, un intero villaggio. Questa zona deve essere ubicata in modo tale da ottenere il massimo risparmio energetico e da soddisfare i fabbisogni dei suoi occupanti.
  • Zona 1 è situata nelle immediate vicinanze del centro della attività. È l'area più controllata e intensamente utilizzata. Può per esempio contenere l'orto, l'officina, la serra, il vivaio, il ricovero degli animali da cortile, il serbatoio per il combustibile, la legnaia, lo stenditoio per il bucato e una zona per l'essiccazione dei cereali. In questa zona non sono presenti animali di grande taglia e probabilmente sono presenti pochi grandi alberi adibiti prevalentemente all'ombreggiatura. Sono invece comuni piccoli alberi da uso frequente, ad esempio i limoni.
  • Zona 2 è una zona intensamente curata e densamente coltivata. Le strutture in questa zona includono terrazzamenti, siepi, graticci e specchi d'acqua. Possono essere presenti anche alcuni grandi alberi che ospitano sotto la loro chioma un complesso sistema di specie erbacee ed arboree, in particolare piante da frutto. In questa zona vengono anche collocate specie vegetali e animali che richiedono cura e osservazione e l'acqua vi è distribuita estesamente con irrigazione a goccia. È permesso l'accesso libero degli animali da cortile in aree selezionate e vi può essere un'area destinata al pascolo degli animali provenienti dalla zona 3.
  • Zona 3 sono presenti alberi da frutto che non necessitano di potatura e pacciamatura, pascoli e aree più estese per animali, da carne e non, e le colture principali. In questa zona sono presenti grandi alberi che assolvono anche alla funzione di barriere frangivento e fonti di foraggio.
  • Zona 4 poco curata, semi selvaggia. Adatta alla raccolta di frutti selvatici, alla forestazione e ad ospitare animali selvatici. Oltre a questo è la zona destinata alla produzione di legname pregiato.
  • Zona 5 è lasciata allo stato naturale. Questa zona è fatta per osservare ed imparare, la progettazione non deve interessarla.

Settori[]

È utile in fase di progettazione suddividere la zona interessata in settori. Viene così realizzato un diagramma circolare suddiviso a spicchi o cunei che si irradiano dal centro della attività (comunemente la casa). Sul diagramma vengono comunemente rappresentati:

  • settori a rischio incendio,
  • venti freddi o dannosi
  • venti caldi
  • angoli d'incidenza del sole estivo e invernale
  • luce riflessa dagli stagni
  • aree soggette ad inondazione

Successivamente vengono collocati gli elementi della progettazione in modo da gestire in modo vantaggioso l'energia in arrivo.

Principi progettuali[]

Identificare le risorse[]

In permacultura si cerca di sfruttare tutte le caratteristiche di un territorio. Per far ciò si rende necessario in fase di progettazione identificare ogni possibile risorsa procurandosi mappe del terreno, dati relativi ai venti, precipitazioni atmosferiche, inondazioni e incendi, e gli elenchi delle specie animali e vegetali caratteristiche. Oltre a questo è fondamentale l'osservazione dei cambiamenti del sito nelle stagioni.
Nonostante la permacultura rivolga una particolare attenzione nelle risorse interne al sito riconosce il ruolo fondamentale della raccolta di informazioni sulle opportunità esterne. Sono considerate potenziali risorse esterne attività che producono prodotti di scarto a noi utili, ad esempio segherie, maneggi, aziende vinicole, e altri servizi utili come scuole o mercati.

Topografia[]

La permacultura può essere sviluppata in qualsiasi tipo di regione come colline rocciose, paludi, zone alpine, pianure alluvionali o deserti. Non essendo necessario modificare il paesaggio si rende fondamentale lo studio della topografia del sito su cui intervenire, in quanto questa ha effetto sul microclima, sui modelli di drenaggio dell'acqua, sullo spessore dello strato utile di terreno, sulle vie d'accesso e sul paesaggio. Per comprendere al meglio la sua influenza si rende utile annotarsi dettagli come le pendenze del terreno e il loro orientamento verso il sole, strapiombi o sporgenze rocciose, linee di drenaggio, terreni accidentati, visuali buone o cattive, altezza delle colline, aree paludose e aree suscettibili ad erosione.

Clima e Microclima[]

Oltre allo studio del clima generale della regione in permacultura si rende fondamentale lo studio dei vari microclimi presenti sul sito del progetto. Terreni distanti pochi chilometri da loro possono infatti differire per quanto riguarda le precipitazioni atmosferiche, la forza dei venti, la temperatura e l'umidità relativa. In base ai dati raccolti vengono ubicate strutture, piante e animali nei punti a loro più favorevoli.
Ad esempio in zone climatiche differenti è possibile ubicare la casa in modo che il microclima specifico di quella posizione contribuisca alla climatizzazione, oppure è possibile sistemare alberi in modo da incanalare i venti in modo utile.

Terreni[]

In permacultura le condizioni di un terreno non vengono considerate un fattore limitante preponderante. Se un terreno è danneggiato si può, con le cure adeguate, migliorare l'ecologia del suolo nell'arco di qualche anno, portando a livelli adeguati l'umidità del suolo, l'ossigeno, gli elementi nutritivi e la sostanza organica presente.
I metodi utilizzati per il recupero della fertilità includono:

  • prevenzione dell'erosione attraverso la copertura di superfici senza vegetazione
  • distribuzione di sostanza organica
  • sminuzzamento e l'areazione di terreni compattati (esclusivamente con mezzi che non rivoltano il terreno)
  • l'arricchimento di sostanze nutritive attraverso la distribuzione di minerali d'origine organica (letame o sovescio) e la stimolazione dell'attività biologica propria del terreno.

Acqua[]

Le risorse idriche influenzano profondamente il tipo di interventi possibili in un sito; per questo si rende necessario identificare con precisione le fonti d'acqua e prendere adeguate misure per conservarla. Uno dei metodi più usati in permacultura per facilitare l'assorbimento dell'acqua dal terreno è quello degli swale. Questi lunghi fossati scavati lungo le linee di rilievo intercettano il flusso d'acqua in superficie, per poi trattenerlo per ore o per giorni, lasciandola filtrare lentamente nel terreno. Questi canali dovrebbero essere accompagnati da alberi lungo i loro bordi, soprattutto nelle zone aride in modo da evitare l'accumulo di sali.

Collocazione delle infrastrutture[]

Particolare attenzione è rivolta al posizionamento di due tipi di infrastrutture quali le vie di comunicazione e l'abitazione (o il centro delle attività).
Le strade dovrebbero correre lungo le curve di livello, essere prive di pendenze ripide ed essere dotate di un buon sistema di drenaggio per ridurre l'erosione. Dove possibile dovrebbero svolgere anche altre funzioni, ad esempio come pareti di bacini di raccolta dell'acqua o come barriere antincendio.
Alcune regole generali che vengono seguite per posizionare l'abitazione sono:

  • vicinanza a una via d'accesso principale e alle fonti energetiche
  • orientamento del sole, soprattutto nelle zone climatiche fredde
  • l'incidenza delle brezze rinfrescanti
  • collocazione a valle di una fonte per contare su un rifornimento idrico a caduta

È poi pratica comune non costruire sulla sommità di un'altura in quanto così facendo la casa si troverebbe in a venti da ogni direzione, oltre ad un fattore di regolazione termica questo aumenterebbe anche il rischio incendi.
Una volta definita l'ubicazione delle vie d'accesso e dell'abitazione, il posizionamento delle infrastrutture può focalizzarsi sul resto dell'area.

Progettare tenendo conto delle calamità[]

In permacultura vi è un approccio alle calamità naturali incentrato sulla prevenzione in fase di progettazione.
Alcune strategie adottate per la prevenzione degli incendi prevedono la riduzione del materiale infiammabile nei settori a rischio tramite cura del terreno, e la creazione di schermature tramite utilizzo di superfici non combustibili (stagni, strade) o specie vegetali ritardanti.

Esempi pratici di permacultura[]

Zone[]

Data la natura mutevole delle tecniche utilizzate in permacultura non è raro imbattersi in varianti dello schema generale di suddivisione in zone. Un esempio è quello dell'azienda agricola Ragas, in provincia di Bologna. Il territorio è stato suddiviso nelle seguenti zone[9]:

  • Zona 1: residenza, laboratorio per la preparazione dei prodotti
  • Zona 2: vivaio, zona di raccolta legna, orto domestico
  • Zona 3: coltivazione di piante ed erbe officinali
  • Zona 4: zona seminativa a cereali e bancali di ortaggi da utilizzare a conserva
  • Zona 5: zona foraggiera integrata di oche, galline, alberi da frutto, fiori e cereali
  • Zona 6: area di relax all’interno di un percorso di incanalamento delle acque fino al fiume
  • Zona 7: bacino per l’itticoltura
  • Zona 8: area estesa per la coltivazione di differenti frutti minori
  • Zona 9: area per l’orto invernale e altro frutteto
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Schema di funzionamento di una casa solare passiva

Edifici[]

Lehmverputztes Strohballenhaus

Una casa di paglia nei Paesi Bassi

In permacultura la casa è di solito strettamente correlata alla vegetazione circostante. Vengono usati tetti verdi e rampicanti per migliorare l'isolamento termico, serre e shadehouse per modificare il microclima e produrre cibo. In molti casi vengono usate tecniche di costruzione con materiali presenti sul posto come legno, paglia o terra cruda.
Le strategie tecnologiche per progettare una casa in permacoltura variano molto a seconda del luogo e delle risorse disponibili. Nel libro Introduzione alla permacultura Mollison ne elenca alcune raggruppate per funzione:

Climatizzazione
Stufe a legna a combustione rapida e con grandi radiatori, stufe efficienti in ghisa a combustione lenta.
Serre addossate alla casa per il riscaldamento invernale.
Shadehouse per rinfrescare l'aria in estate.
Sistema di graticci per deviare i raggi solari e rinfrescare.
Riscaldamento a pavimento radiante tramite acqua riscaldata.
Fornelli e stufe da cucina
Cucine a legna per cucinare e riscaldare in climi freddi.
Cucine a gas, con la possibilità di usare bio-gas ottenuto da scarti, in climi caldo-umidi.
Cucine solari.
Cottura in contenitori termicamente ben isolati per cibi a lunga cottura.
Produzione d'acqua calda
Sistema di recupero calore da stufe a legna e successivo immagazzinamento dell'acqua in contenitori termicamente isolati.
Pannelli solari termici, possibilmente autocostruiti con materiali di recupero.
Elettricità e illuminazione
Pannelli fotovoltaici, generatori eolici o idroelettrici su piccola scala.
Progettare per sfruttare il più possibile la luce naturale.
Lavaggio e asciugatura dei vestiti
Lavatrici manuali
Asciugare i vestiti in serra o sopra una fonte di calore riparata
Refrigerazione ed essiccazione cibo
Frigorifero alimentato da pannelli fotovoltaici, generatori eolici o idroelettrici su piccola scala.
Essiccatore solare o essiccazione in serra.
Risparmio Idrico
Cisterna per raccolta dell'acqua piovana.
Acque grige utilizzate per sciacquoni o deviate verso orto e serra.
Gabinetti a secco.

Nelle zone aride si utilizzano accorgimenti per la creazione di fonti d'aria fresca. Alcuni di questi sono l'uso di cortili interni coperti da graticci, alberi o tessuti, pergolati racchiusi da rampicanti, tunnel interrati e camini solari per indurre una ventilazione nelle stanze.

Coltivazioni[]

Come tutte le soluzioni pratiche adottate in permacultura, anche i metodi di coltivazione variano a seconda del contesto culturale e ambientale. Tutti i metodi utilizzati hanno però in comune l'obiettivo di tutelare il terreno e di ripristinarne naturalmente la fertilità. Alcune tecniche comunemente utilizzate sono l'agricoltura naturale di Fukuoka[10], l'agricoltura sinergica e l'agricoltura biodinamica.
Molto diffuso è anche l'uso di sistemi agroforestali perenni in policoltura chiamati foreste alimentari. In questo tipo di coltivazione viene mimato il modello tridimensionale di sviluppo delle piante in un bosco per creare un sistema produttivo. Pioniere di questa tecnica fu Robert Hart, che creò la prima foresta alimentare in permacultura presso Wenlock Edge, Shropshire, Inghilterra[11].

Forgard2-003

Il modello di una foresta alimentare

Si deve a lui infatti la divisione a strati che caratterizza questa tecnica:

  1. strato di copertura composto dalle chiome degli alberi da frutto
  2. strato di bassi alberi da frutta o da noci
  3. strato di cespugli da frutta come ribes o lamponi
  4. strato di verdure ed erbe perenni
  5. strato di copertura del terreno con piante commestibili che si diffondono orizzontalmente
  6. strato sotterraneo dove si trovano radici e tuberi
  7. strato verticale di viti o piante scalatori

Boschi[]

Includere nel progetto boschi strutturati è utile per fornire foraggio per il bestiame e gli animali selvatici, mitigare gli sbalzi estremi di calore, diversificare la produzione vegetale e animale, prevenire la salinizzazione dei terreni e prevenire l'erosione del suolo lungo rapidi pendii o corsi d'acqua.
Le specie arboree svolgono anche un'azione importante per dare ricovero a molti animali selvatici, in particolare uccelli, importanti per il controllo dei parassiti.
Da un bosco è inoltre possibile ricavare legna da ardere o adibirne una parte alla coltivazione di qualità locali di legno pregiato per la costruzione.

Animali[]

A-frame chicken coop, Portland OR

Un esempio classico di trattore di galline

Nella maggior parte dei progetti di permacultura gli animali svolgono più di una funzione e si integrano con gli atri elementi. Uno dei concetti più usati è ad esempio il trattore di galline, ovvero lasciar razzolare libero o in apposite strutture mobili il pollame per mantenere la vegetazione ad un livello basso. Esiste anche una permacultura vegana che non fa uso di allevamenti animali, tra i fondamenti etici questa corrente aggiunge anche la "cura per gli animali".

Permacultura urbana[]

La permacultura mira a realizzare progetti di autosostentamento urbano e comunitario mediante la reintroduzione della produzione del cibo nelle aree urbane, l'efficienza e l'autoproduzione energetica.
Una proposta per reintrodurre la produzione di cibo nelle aree urbane è quella di sostituire le piante ornamentali del verde pubblico con altre specie utili. Ad esempio nei parchi potrebbero essere coltivate piante basse commestibili come mirtilli, ribes o fragole.

Economia[]

In permacultura vengono adottati sistemi economici comunitari atti a preservare e sviluppare le economie di sussistenza.
Alcuni approcci a questi sistemi economici sono ad esempio il local employment trading system, assimilabile all'italiana banca del tempo, vari sistemi di microcredito e prestiti sociali. In Australia esiste un fondo che raccoglie donazioni per finanziare progetti di permacultura nel paese[12].
Ad un livello più globale la permacultura si allinea con il movimento della finanza etica.

Permacultura nel mondo[]

Africa[]

In Africa l'uso della permacultura è strettamente legato al miglioramento delle condizioni delle popolazioni disagiate: nel nord dell'Uganda, vicino al confine con il Sudan, la permacultura viene usata per rendere autosufficieni le popolazioni locali, dare lavoro ai giovani e ridurre l'influenza dei signori della guerra locali.[13]
In Zimbabwe sono state costruite 60 scuole utilizzando tecniche di permacultura. Il Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha elaborato una relazione sull'utilizzo della permacultura nelle situazioni dei rifugiati dopo averne sperimentato con successo l'uso nei campi del Sud Africa.
Il metodo del BioFarming utilizzato in Etiopia ha caratteristiche molto simili e può essere considerato permacoltura. Viene promosso soprattutto dalla organizzazione non governativa BEA, con sede a Addis Abeba.
Esistono anche aziende agricole tradizionali che utilizzano la permacultura. Ad esempio, Badilisha Eco Village Foundation Trust è una fattoria che si integra con lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile nella comunità Rusinga Island, nelle zone rurali del Kenya.[14]

Nord America[]

Canada[]

Ad Edmonton, nella provincia dell'Alberta, è stato avviato un progetto di permacultura nella scuola di Jasper Place.[15]
Altri progetti includono la rete bioregionale di istruttori Permaculture BC, nella provincia della British Columbia[16], il Kootenat Permaculture Institute[17], sempre nella British Columbia, il progetto GTA nell'area vasta di Toronto[18], il progetto di permacultura in climi freddi del Ness Creek Forest Garden[19] e la comunità Harvest Moon Society nella provincia di Manitoba[20].

Stati Uniti d'America[]

Negli Stati Uniti d'America si cominciò a parlare di permacultura successivamente ai corsi tenuti nei prima anni '80 da Mollison; ma venne poi ampiamente diffusa dai corsisti che seguirono Mollison in Australia per perfezionare le proprie conoscenze. Nel 1985 venne fondato il Permaculture Institute of North America o PINA, contemporaneamente cominciò a essere pubblicata la rivista Permaculture Activist[21].

Nord-Est degli Stati Uniti[]

Uno dei progetti di permacultura più importanti di questa regione è Prospect Rock Permaculture. Il progetto prevede la coltivazione di alberi da frutta, viti, frutti di bosco, ortaggi, erbe medicinali e spezie e tè. Il fondatore Keith Morris gestisce programmi di educazione alla permacultura presso l'Università del Vermont, la Yestermorrow Design Build School, lo Sterling College, e il Paul Smiths College negli Adirondacks.[22]
Nel Massachusetts l'università del Massachusetts ad Amherst ha avviato un progetto di permacultura che mira a trasformare i paesaggi marginali del campus in giardini a bassa manutezione, ricchi dal punto di vista della biodiversità e utili dal punto di vista dell'approvigionamento di cibo.[23]Il progetto è cominciato nel novembre 2010 utilizzando il lavoro volontario degli studenti e della comunità locale. Il Giardino in permacultura Franklin comprende un variegato mix di "ortaggi, alberi da frutto, cespugli di bacche, erbe aromatiche e ... fiori che attirano insetti benefici".
Burlington Permaculture è un gruppo che riunisce residenti locali, studenti, artigiani, agricoltori, architetti e costruttori con base a Burlington, Vermont. Questo gruppo ha come obiettivo la promozione dell'agricoltura urbana, la riforestazione di aree degradate, il miglioramento dei quartieri, ed in generale il rafforzamento della rete delle risorse della comunità. Il gruppo è stato fondato da Michael Blazewicz del Round River Design, Mark Krawczyk di Rivenwood Craft, e Keith Morris di Prospect Rock Permaculture.[24]
Green Phoenix Permaculture[25] è una rete con base in Hightfall, New York, che offre corsi di progettazione e workshop, dimostrazione di foreste alimentari, bioedilizia, progetti in permacultura. Questa comunità riunisce molti insegnanti e progetti di permacultura tra cui AppleSeed Permaculture[26] e Sowing Solutions Permaculture Design & Education[27].
Il Finger Lakes Permaculture Institute è un progetto con base ad Alpine, New York, che offre un corso annuale di Progettazione in permacultura, con tirocini e laboratori che si tengono spesso in siti dell'area progettati utilizzando i principi della permacultura. Il Finger Lakes Permaculture Institute è stato fondato da Michael Burns, Steve Gabriel, e Karryn Olson Ramanujan nel 2005[28].

Sud-Est degli Stati Uniti[]

Nel centro della Florida esiste una rete di contatti su base bioregionale: la Withlacoochee Permaculture Guild[29].
La Knoxville Permaculture Guild è un altro importante istituto della regione, in questa comunità è stato implementato anche un sistema di banca del tempo[30].

Stati uniti medio occidentali e la regione delle Montagne Rocciose[]

In questa regione si sono sviluppati centri di permacultura incentrati sulla progettazione in climi freddi e ad altitudini elevate. Alcuni di questi sono lo High Altitude Permaculture Institute[31] presso Ward, Colorado, e il Permaculture Research Institute in Cold Climate[32] a Minneapolis.

Costa Ovest[]

Nella baia di San Francisco la Urban Permaculture Guild promuove l'uso di tecniche di permacultura integrate nel tessuto urbano. Nello stesso territorio l'Indigenous Permaculture organizza corsi di permacultura. Nell'area di Los Angeles invece sono presenti progetti di fattorie urbane come l'Edendale Farm[33] e l'Urban Homestead[34].

Sud-Ovest degli Stati Uniti[]

A Santa Fe, New Mexico, Il Permaculture Institute utilizza organizza corsi di formazione su temi quali la progettazione di paesaggi, edifici e sistemi idrici[35].
Dopo un incendio nel 2006, la Fondazione Lama di Taos, New Mexico, ha utilizzato le tecniche di permacultura per ripristinare l'ecosistema e le infrastrutture danneggiate durante l'incendio[36].
A Oklahoma City, Oklahoma, il progetto urbano Gatewood Homestead ospita la residenza dell'insegnante di permacultura Robert Waldrop. Nonostante il poco spazio a disposizione, in questo quartiere, tra i più densamente popolate di Oklahoma City, vengono coltivate più di 100 diverse varietà di piante commestibili o utili[37].

Nord-Ovest degli Stati Uniti[]

La Seattle Permaculture Guild è la rete comunitaria di permacultura presente nell'omonima città.[38]
Uno dei progetti più importanti nell'area è la Beacon Food Forest: una foresta alimentare in fase di sviluppo vicino a Jefferson Park, Beacon Hill, Seattle. Situata su terreno pubblico, chiunque potrà utilizzare questa foresta alimentare. Oltre a questo il progetto prevedere dei piccoli spazi privati da coltivare per i residenti[39].
Suburban Permaculture, presso Eugene, Oregon è un esempio di trasformazione di una proprietà urbana di periferia secondo i principi della permacultura. La proprietà è diventata un punto di riferimento della comunità locale per l'apprendimento dei modelli per la trasformazione urbana[40].
La scuola di sopravvivenza Alderleaf Wilderness College attiva nelle vicninanze di Seattle, organizza corsi di permacultura come parte della sua attività didattica volta all'addestramento all'autosufficienza[41].

Sud America[]

Cuba[]

Dopo il crollo dell'unione sovietica, Cuba ha dovuto ripensare la propria economia e in particolar modo il settore della produzione agricola. Puntando sull'educazione di nuovi specialisti agricoli Cuba ha così sviluppato un nuovo modello agricolo non più basato su grandi monocolture da esportazione ma su un sistema capillare di policoltura in grado di garantire l'autosufficenza della popolazione. La permacultura ha svolto un ruolo fondamentale sia in questo campo, sia in altri campi come la depurazione del fiume Almendares. L'Avana produce fino al 50% del suo fabbisogno alimentare entro i limiti della città, in gran parte biologici e prodotti da persone nelle loro case, giardini e negli spazi comunali.[42]

Nicaragua[]

Attivo da quasi un decennio, il progetto Bona Fide comprende 43 ettari dell'isola di Ometepe, Nicaragua. Le infrastrutture del sito comprendono edifici costruiti con materiali naturali locali, terrazze e giardini di piante medicinali, un vivaio ampio, una banca di semi, frutteti, boschi di noci alimentari, zone di silvicoltura, coltivazione di bambù per legname, sistemi di raccolta acque piovane, irrigazione a goccia, sistemi di energia rinnovabile e servizi igienici di compostaggio. Il sito è un punto di riferimento per la regione e ospita annualmente corsi di permacultura[43].
Ostional Private Wildlife Reserve ("O") è una riserva privata di 46 acri situata in un sito storico soprannominato La Colina ("la collina") in Rivas. Il progetto "O" è stato in sviluppo per un paio di anni ed è prevista la sua apertura al pubblico nel 2012, con l'intento di renderlo un centro per l'educazione e lo sviluppo della comunità offrendo corsi di permacultura[44].

Brasile[]

In Brasile è attivo l'IPOEMA, istituto di permacultura, ecovillaggi e ambiente, con base a Brasilia.[45]
Un'altra realtà importante sul territorio è l'ecocentro IPEC, presso Pirenopolis, Goias. Fondato nel 1998, il centro ha recuperato 40 acri di pascolo degradato trasformandolo in un'importante realtà per la comunità locale[46].

Cile[]

La comunità di permacultura in Cile è relativamente nuova. Il suo sviluppo è stato guidato in gran parte da un piccolo gruppo di persone intenzionate a costruire una comunità di apprendimento. La comunità si è rapidamente estesa a seguito di un tour di David Holmgren nel 2007, all'opera di educazione tramite corsi specifici dei centri Eluwn[47] e El Manzano[48], e alla formazione del Instituto de Permacultura en Chile[49].

Asia[]

Indonesia[]

I'Indonesian Development of Education and Permaculture ha assistito nelle operazioni di soccorso in Aceh dopo lo Tsunami del 2004 provvedendo all'educazione per quanto riguarda le questioni sanitarie, le tecnologie sostenibili per l'autosufficienza e la risposta della comunità alle calamità naturali[50]. Nel contesto di questo progetto di ricostruzione sono stati sviluppati sistemi per il trattamento delle acque su piccola scala sul modello naturale dei canneti chiamati "waste garden",[51].

Thailandia[]

Il progetto Panya, situato a Mae Taeng, Chiang Mai è un progetto di comunità sostenibile che implementa i principi di permacultura e ospita laboratori in lingua inglese e tailandese. Nell'autunno 2006, il progetto ha ospitato un corso tenuto da Geoff Lawton del Permaculture Research Institute of Australia; successivamente sono stati installati oltre 500 metri di swale e dighe. Nel Progetto Panya la permacultura è stata utilizzata anche per rigenerare una monocultura intensiva di mango, trasformandola in una "foresta di biodiversità alimentare, azienda agricola biologica e centro di educazione". Oltre a questo il progetto Panya incorpora elementi di bioarchitettura nel design, come ad esempio costruzioni con bottiglie o mattoni di terra pressata.[52]

Israele[]

Nel territorio di Israele sono presenti numerose aziende progettate secondo la permacultura, molte delle quali fungono da centri educativi. Ad esempio il progetto Hava Ve Adam[53] e il Kibbutz Lotan incorporano giardini, fattorie e comunità che si basano sulle tecniche di progettazione e l'etica della permacultura.[54]

Cambogia[]

Un consorzio di ONG tra cui la Cambodian War Amputees Rehabilitation Society[55] e Ockenden[56] sta portando avanti nel nord-ovest del paese un progetto di rigenerazione dei mezzi di sostentamento e delle infrastrutture che comprende principi permacultura. Oltre a questo è prevista la creazione di una fattoria di prova secondo i principi della permacultura nella provincia di Banteay Meanchey[57].

Nepal[]

Nel distretto di Sukhet è attivo l'Himalayan Permaculture Centre, una organizzazione non governativa avviata da contadini locali che si propone di diffondere i principi e le tecniche della permacultura con dimostrazionie corsi e provvedendo a risorse come per esempio semi[58].

Europa[]

Bulgaria[]

Nella regione dei balcani, con base in Bulgaria è attivo il progetto Ecologia dei Balcani (BALKEP).Il progetto si dedica alla progettazione e alla sperimentazione degli habitat umani ecologicamente sani e serve come un sito dimostrativo per gli abitanti locali e le comunità oltre che ai visitatori provenienti dall'estero. I progetti mirano a sviluppare approcci ragionati al cibo, le abitazioni, la comunità e il commercio, preservando la straordinaria biodiversità della regione balcanica.

Italia[]

In Italia esiste un'accademia della permacultura che si occupa di didattica su tutto il territorio nazionale. Nel luglio del 2012 risultano attivi 54 progetti su tutto il territorio, con una maggiore concentrazione sull'Appennino tosco-emiliano e umbro-marchigiano.[59]

Penisola Iberica[]

La penisola iberica ha una rete regionale che connette tutti i progetti di permacultura presenti sul territorio: la Red de Permacultura Iberica[60].

Regno Unito[]

L'Agroforestry Research Trust, gestito da Martin Crawford, è un'organizzazione senza fini di lucro con sede a Dartington, Devon che gestisce due ettari di foresta alimentare a fini di ricerca[61].
Chickenshack Housing co-op è un progetto di cohousing fondato nel 1995 utilizzando i principi di progettazione di permacultura. Situato nelle rurali del nord del Galles, la comunità dispone di 4 abitazioni e 6 residenti e si estende per 5 ettari. Alcune caratteristiche del progetto sono l'uso di teleriscaldamento a biomasse e solare termico, metà del terreno coltivato a foresta alimentare e conservazione della fauna selvatica tramite protezione e creazione di habitat adeguati. La comunità è molto attiva per quanto riguarda progetti di sostenibilità regionali, come l'iniziativa Machynlleth Transition Towns. La comunità organizza corsi occasionali di permacultura[62].
Un progetto di permacultura con base nel nord del Lancashire è il Middle Wood Ecological Trust, il centro ogranizza con frequenza corsi di permacultura, artigianato, silvicoltura e sviluppo sostenibilie[63]. Plant for the Future è invece un progetto che si occupa di ricerca e sperimentazione di piante commestibili o utili per lo sviluppo sostenibile in climi temperati. Le attività vengono svolte dal 1985 presso Lostwithiel, Cornovaglia. Il progetto ha sviluppato un database on-line dove si possono trovare oltre 7.000 specie utili che possono essere coltivate nel Regno Unito[64].
Un altro progetto di foresta alimentare è il Prickly Nut Woods, 40.000 m 2 nei boschi vicino a Haslemere, Surrey. Il proprietario ha costruito la sua casa solo con materiali ricavabili dal bosco[65].
Per quanto riguarda la permacultura ubana invece il Roof Garden RISC, sul tetto dell'edificio del Reading International Solidarity Centre, Reading, Berkshire, è un giardino alimentare ispirato alla foresta alimentare di Robert Hart nello Shropshire. È utilizzato da scuole, educatori e progettisti come risorsa educativa per lo sviluppo sostenibile e fa parte del National Gardens Scheme. Il giardino è composto da piantagioni dense di oltre 180 specie di piante commestibili e medicinali ed è alimentato da acqua piovana e dei rifiuti compostati dal centro[66].
A Bristol il Bristol Permaculture Group gestisce l'orto comunitario in permacultura Eastside Roots. Qui il gruppo organizza corsi di sostenibilità e permacultura[67].
Altri progetti presenti in aree urbane incudono includono il progetto Naturewise, a nord di Londra. Il gruppo gestisce una serie di foreste alimentari e orti, oltre ad organizzare con regolarità corsi base e avanzati di permacultura[68]; e il progetto Organiclea , una cooperativa di lavoratori che è coinvolta nello sviluppo di prodotti alimentari locali, le cui attività si svolgono prevalentemente nella zona del Walthamstow, est di Londra[69].
La UK Permaculture Association tiene traccia di tutti gli altri progetti e siti dimostrativi nel paese[70].

Oceania[]

Tikopia[]

Gli abitanti dell'isola praticano un sistema intensivo di permacultura, simile alla pratica delle foreste alimentari e alle coltivazioni negli altopiani della Nuova Guinea. Le loro pratiche agricole sono fortemente e consapevolmente legate alla densità di popolazione. Per esempio, intorno al 1600 dC, gli abitanti dell'isola decisero di abbattere tutti i suini presenti sull'isola perché consumavano troppo cibo che poteva essere utilizzato per alimentare la popolazione.

Nuova Zelanda[]

Ci sono molti esempi di comunità basate sulla permacultura in Nuova Zelanda: la Rainbow Valley Farm è una delle più importanti. È stata fondata nel 1988 da Joe Polaischer e Trish Allen progettando i 21 acri dell'azienda agricola biologica in base ai principi e all'etica della permacultura[71].

Note[]

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Bibliografia[]

  • Bell, Graham. The Permaculture Way. 1st edition, Thorsons, (1992), ISBN 0-7225-2568-0, 2nd edition Permanent Publications (UK) (2004), ISBN 1-85623-028-7.
  • Bell, Graham The Permaculture Garden (1995)
  • Fukuoka, Masanobu. La rivoluzione del filo di paglia, Libreria Editrice Fiorentina, 1980. ISBN 8889264020
  • Holmgren, David. Permaculture: Principles and Pathways Beyond Sustainability. Holmgren Design Services (Australia).
  • Holmgren, David. Update 49: Retrofitting the suburbs for sustainability. CSIRO Sustainability Network
  • Holmgren, David Permaculture (2000)
  • Hemenway, Toby. Gaia's Garden. Chelsea Green Books (US) (2001). ISBN 1-890132-52-7.
  • Hart, Robert. Forest Gardening. Green Books (UK) ISBN 1-900322-02-1.
  • Jacke, Dave & Toensmeier, Eric : Edible Forest Gardens. Chelsea Green Pub., Vermont 2005
    • Volume I: Ecological Vision and Theory for Temperate-Climate Permaculture. ISBN 1-931498-79-2
    • Volume II: Ecological Design and Practice for Temperate-Climate Permaculture. ISBN 1-931498-80-6
  • Mollison, Bill & David Holmgren Permaculture One. Transworld Publishers (Australia) (1978), ISBN 0-552-98060-9.
  • Mollison, Bill Permaculture: A Designer's Manual. Tagari Press (Australia).
  • Mollison, Bill Permaculture Two. Tagari Press (Australia) (1979), ISBN 0-908228-00-7.
  • Mollison, Bill Introduzione alla Permacultura. Terra Nuova Edizioni, ISBN 88-88819-08-X
  • Morrow, Rosemary Earth User’s Guide to Permaculture (1993)
  • Mars, Ross Basics of Permaculture Design (1996)
  • Paull, John Permanent Agriculture: Precursor to Organic Farming. In: Elementals. Journal of Bio-Dynamics Tasmania. 83, 2006, S. 19-21 (PDF; 331 KB)
  • Whitefield, Patrick Permaculture in a Nutshell Permanent Publications (UK) (1993), ISBN 1-85623-003-1.
  • Whitefield, Patrick How to Make a Forest Garden (1996)
  • Whitefield, Patrick. The Earth Care Manual. Permanent Publications (UK) (2004), ISBN 1-85623-021-X.
  1. Mollison, Bill Introduzione alla permacultura, Introduzione, p. 7
  2. Video intervista a Holmgren sulle origini della permacultura http://www.permaculture-media-download.com/2011/05/david-holmgren-about-sepp-holzer.html
  3. Mollison, Bill Introduzione alla permacultura, Prefazione alla prima edizione, p. 1
  4. Scott Robert, A Critical Review of Permaculture in the United States http://robscott.net/2010/?p=1
  5. Scott Robert, A Critical Review of Permaculture in the United States http://robscott.net/2010/?p=1
  6. Scott Robert, A Critical Review of Permaculture in the United States http://robscott.net/2010/?p=1
  7. Holmgren, David Essence of Permaculture A summary of permaculture concepts and principles taken from Permaculture Principles & Pathways Beyond Sustainability http://www.holmgren.com.au/DLFiles/PDFs/Essence_of_PC_eBook.pdf
  8. Holmgren, David Essence of Permaculture A summary of permaculture concepts and principles taken from Permaculture Principles & Pathways Beyond Sustainability http://www.holmgren.com.au/DLFiles/PDFs/Essence_of_PC_eBook.pdf
  9. Articolo sull'azienda Ragas apparso sulla rivista Terra Nuova, numero Gennaio 2012 http://www.ragas.it/permacultura-gennaio-2012.html
  10. Permaculture in Japan: foreign idea or indigenous design? http://www.networkforclimateaction.org.uk/toolkit/positive_alternatives/low_impact_living/Permaculture_in_Japan.pdf
  11. Seven storeys of abbundance; a visit to Robert Hart’s forest garden http://www.spiralseed.co.uk/forestgarden/page2.html
  12. Sito del Permafound Australia http://permacultureaustralia.org.au/category/permafund/
  13. The Green Warrior Challenge http://www.youtube.com/watch?v=5TJPq2OAy_8
  14. Sito del Badilisha Eco Village Foundation Trust http://www.badilisha.net/
  15. Sito del progetto di Jasper Place http://permacultureschool.ca
  16. Sito del progetto Permacultura BC http://www.permaculturebc.com/
  17. http://www3.telus.net/permaculture
  18. Sito del progetto GTA http://www.thepermacultureprojectgta.com/
  19. Sito del progetto Ness Creek Forest Garden http://web.me.com/hatchetnseed/portfolio/the-ness-creek-forest-garde/
  20. Sito della comunità Harvest Moon Society http://www.harvestmoonsociety.org
  21. Scott Robert, A Critical Review of Permaculture in the United States http://robscott.net/2010/?p=1
  22. Sito del progetto Prospect Rock Permaculture http://prospectrockpermaculture.wordpress.com/
  23. Sito del progetto di permacultura nell'università del Massachusetts ad Amherst http://www.umasspermaculture.com/
  24. Sito del progetto Burlington Permaculture http://burlingtonpermaculture.weebly.com
  25. Sito web del progetto Green Phoenix Permaculture http://green-phoenix.org/
  26. Sito web del progetto AppleSeed Permaculture http://appleseedpermaculture.com/
  27. Sito web del progetto Sowing Solutions Permaculture Design & Education http://www.sowingsolutions.net/
  28. Sito web del progetto Finger Lakes Permaculture Institute http://fingerlakespermaculture.org/
  29. Sito web del progetto Withlacoochee Permaculture Guild http://wcpermaculture.org/
  30. Sito web del progetto Knoxville Permaculture Guild http://knoxvillepermacultureguild.ning.com/
  31. Sito web del progetto High Altitude Permaculture Institute http://hialtpc.org/
  32. Sito web del progetto Permaculture Research Institute in Cold Climate http://www.pricoldclimate.org/
  33. Sito web del progetto Edendale Farm http://www.edendalefarm.com/
  34. Sito web del progetto Urban Homestead http://urbanhomestead.org/
  35. Sito web del Permaculture Institute http://www.permaculture.org/
  36. Sito web della Fondazione Lama di Taos http://www.lamafoundation.org/natural_building_permaculture2.htm
  37. Sito web del progetto Gatewood Homestead http://www.energyconservationinfo.org/gatewood.htm
  38. Sito web della Seattle Permaculture Guild http://seattlepermacultureguild.org/
  39. Sito web della Beacon Food Forest http://beaconfoodforest.weebly.com/
  40. Sito web del progetto Suburban Permaculture http://www.suburbanpermaculture.org/
  41. Sito della scuola di sopravvivenza Alderleaf Wilderness College http://www.wildernesscollege.com/
  42. Cuba: The Accidental Revolution - 2007 - CBC's "The Nature of Things" - DVD ISBN 1-59458-674-8
  43. http://projectbonafide.com/
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  50. Indonesian Development of Education and Permaculture (IDEP)Helping Aceh Victims Rebuild their Lives http://www.scoop.co.nz/stories/WO0512/S00344.htm
  51. Sito del progetto Waste Garden http://www.wastewatergardens.com/
  52. http://www.panyaproject.org/
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  54. http://www.kibbutzlotan.com/creativeEcology/ga/index.htm
  55. Pagina principale del sito della Cambodian War Amputees Rehabilitation Society http://www.cwars.org
  56. Pagina principale del sito della Ockenden Cambodia NGO http://www.ockendencambodia.org
  57. Pagina dell'articolo http://www.phnompenhpost.com/index.php/2012030654910/Special-Reports/swift-start-for-safe-ground-project.html
  58. Sito web dell'Himalayan Permaculture Centre http://www.himalayanpermaculture.com/
  59. Mappa dei progetti di permacultura in italia http://www.permacultura.it/index.php?option=com_content&view=article&id=34&Itemid=31
  60. Sito della rete di permacultura della penisola iberica http://reddepermaculturaiberica.pbworks.com/w/page/13844757/FrontPage
  61. Sito internet dell'Agroforestry Research Trust http://www.agroforestry.co.uk/
  62. Sito internet del progetto Chickenshack Housing co-op http://www.chickenshack.co.uk/
  63. Sito internet del progetto Middle Wood Ecological Trust http://www.middlewood.org.uk/middlewood.html
  64. Sito internet del progetto Plant for the Future http://www.pfaf.org/user/default.aspx
  65. Articolo sul Prickly Nut Woods http://www.permaculture.co.uk/articles/visit-ben-laws-woodland-house
  66. La pagina dedicata al Roof Garden RISC sul sito del Reading International Solidarity Centre http://www.risc.org.uk/gardens/
  67. Sito del Bristol Permaculture Group http://www.eastsideroots.org.uk/
  68. Sito internet del progetto Naturewise http://www.naturewise.org.uk/
  69. Sito web del progetto Organiclea http://www.organiclea.org.uk/
  70. Sito della UK Permaculture Association http://www.permaculture.org.uk/
  71. Sito web del progetto Rainbow Valley Farm http://rainbowvalley.co.nz/
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